
Per autorialità diretta intendiamo l’esercizio da parte degli insegnanti della mediazione didattica con la progettazione e la realizzazione in prima persona – individuale e collettiva – di materiali; questo approccio richiede la piena consapevolezza di alcuni aspetti fondativi:
- la plasticità e la malleabilità dei dati e delle informazioni su base digitale permettono (ovviamente nel rispetto del diritto d’autore) di manipolarli con semplicità ed efficacia; in particolare, sottolineiamo la possibilità di procedere per perfezionamenti successivi e successivamente a eventuali riadattamenti;
- la convergenza su supporto digitale di informazioni di tipo diverso (testi, audio, immagini, filmati, animazioni e così via) e la loro gestione mediante l’interoperabilità con dispositivi diversi per vocazione ergonomica e sistema operativo facilitano la produzione di materiali multimediali e multimodali; contestualmente richiedono un approccio crossmediale (adattamento dei contenuti al canale scelto) e un’impostazione transmediale (traduzione dei contenuti in tutti i canali possibili);
- la riproducibilità a costi marginali prossimi a zero consente – oltre ovviamente alla distribuzione – di concepire ed elaborare più versioni dei medesimi materiali, per esempio con differenti gradienti di difficoltà;
- l’illimitata estendibilità ipermediale di quanto realizzato ne consente l’integrazione, in particolare mediante l’accesso a dati e informazioni residenti in rete;
- l’archiviabilità classificatoria e la richiamablità intenzionale consentono un impiego programmabile e programmato e la gerarchizzazione esplicita dei materiali;
- molti ambienti digitali mettono a disposizione degli utenti ampi repertori (dai modelli di documento o di slide, alle diverse forme di rappresentazione grafica della conoscenza, codificate con logiche compositive differenti, ai layout per i blog ai moduli per la narrazione) a cui attingere per strutturare, articolare, comporre e stimolare il proprio lavoro; in parecchi casi è possibile incrementare le collezioni date mediante la produzione di propri template;
- molti ambienti digitali si caratterizzano per la taskificazione (scomposizione, evidenziazione, proceduralizzazione) dell’operatività necessaria per produrre prodotti complessi, facilitandone l’empowerment; caso tipico il word processing;
- contenuti aperti e free software mettono a disposizione una gamma di funzionalità molto ampia sul piano operativo e qualificata sul piano etico e professionale, anche in termini prefigurativi, con particolare riferimento alla condivisione autenticamente cooperativa e al rifiuto esplicito della logica estrattiva.
Assistenza artificiale
Di seguito, scaricabili, slide di sintesi realizzate con la cosiddetta intelligenza artificiale – tome.app riceve come input il testo precedente.
In questo caso, il dispositivo di assistenza ha svolto un compito sostanzialmente esecutivo, adeguando a una forma comunicativa un contenuto già articolato. Si è pertanto caratterizzato per aver svolto un’azione complementare alla precedente elaborazione dell’autore umano, che può quindi rilasciare il prodotto definitivo sotto la propria piena responsabilità, dopo averne verificato la corrispondenza ai propri scopi. La gestione amministrativa delle prestazioni professionali non può essere oggetto di questo blog, ma invitiamo a ragionare sulle possibilità di mettere in atto misure auto-dispensative deontologicamente legittime, ovvero ricorrere agli assistenti artificiali per la redazione di verbali, la redazione di profili strutturati a partire da appunti analitici precisi e dettagliati e bisognosi solo di flusso testuale continuo e così via, accumulando archivi di materiali la cui caratteristica di fondo è la compilazione esecutiva.
In tutti i casi, bisogna prestare molta attenzione all’attribuzione. Vi sono infatti dispositivi che marcano il prodotto in modo chiaro e altri che invece propongono tra le funzioni premium (a pagamento) la soppressione del proprio intervento. Esempio del primo caso – eticamente e professionalmente corretto – Adobe Firefly, che produce immagini; esempio del secondo caso – assolutamente discutibile – Gamma AI.
